Sergio Deleo - Il Blog

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lunedì 21 gennaio 2019

Pilastro Vincent - via Grassi / Meneghin


Se siete alla ricerca di solitudine e di pareti selvagge il Pilastro Vincent , sul versante sud del Monte Rosa, fa sicuramente al caso vostro. Da Alagna il Monte Rosa appare decisamente imponente, con le ripide seraccate dei ghiacciai delle Piode e  Sesia incastonate tra gli  speroni rocciosi che sono al piede delle severe pareti di ben  sei  quattromila che si affacciano sulla Valsesia. In particolare i versanti meridionali della Punta Parrot e della Punta Signal sono ben evidenti . La cresta Signal, con il suo elegante profilo , chiude a destra il versante valsesiano del Monte Rosa, ed è certamente e giustamente la via più conosciuta e frequentata di tutto il versante. Il Pilastro Vincent si trova invece sulla sinistra di questo arco di vette, sopra al Ghiacciaio delle Piode; non porta direttamente su di un quattromila ma, un po’ come succede per il Pilastro Rosso del Brouillard, finisce ancora sotto cresta e per la precisione un centinaio di metri sotto il Col Vincent. L’avvicinamento molto lungo e non banale, i luoghi selvaggi nei quali si sviluppa l’ascensione, l’ottima qualità della roccia e la quota alla quale si arrampica, rappresentano sicuramente altri punti in comune con il più famoso Pilastro Rosso.

 La base di partenza è la storica Capanna Gugliermina (3212m), un vero nido d’aquila che già da sola rappresenta una meta di grandissimo interesse. Purtroppo, allo stato attuale,  manca un bel sentiero che aiuti a raggiungerla ed è necessario quindi prepararsi ad una faticosa sgambata con un notevole sviluppo e un dislivello di oltre 1800 m.  Da quest’ultima, come per la Via degli Italiani alla punta Parrot, si raggiunge la balconata sospesa del Ghiacciaio delle Piode con facile arrampicata che di notte,alla luce delle frontali, proprio banale non è… A questo punto il Pilastro è ben visibile, sulla sinistra, poco prima del muro di seracchi del Col Vincent. Le due vie più conosciute sono la Enzio-Antonietti e la Grassi-Meneghin, quest’ultima è quella che ho avuto la fortuna di ripetere insieme ad Armando. La trovate ben descritta da Gino Buscaini  nella  Guida ai Monti relativa al gruppo del Rosa. L’itinerario è comunque molto logico, la roccia lavorata dal gelo e disgelo è un pò rotta soltanto nella prima parte, dove è necessario superare una evidente rampa verso sinistra e il successivo diedro canale per tre lunghezze. 




Da questo punto si prosegue per diedri e fessure con arrampicata molto bella e su ottima roccia. Le due vie sopracitate si dividono all’altezza di una terrazza posta a tre quarti dell’itinerario; la Enzio si sposta a destra mentre la Grassi prosegue in un diedro a sinistra e si porta sul il filo del pilastro. In posto si trova poco materiale ma ci si protegge bene con friends (fino al 3 BD). Il pendio di neve che difende il Col Vincent non è particolarmente ripido ma in presenza di neve marcia o non assestata potrebbe presentare delle difficoltà (più di protezione che di progressione ovviamente). Una volta al colle la vetta è vicina, la discesa evidente e la solitudine terminata…