Sergio Deleo - Il Blog

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sabato 29 novembre 2014

Fitz-Roy Supercanaleta - Novembre 2011



 
Autunno e inizio inverno sono le stagioni favorevoli alle ascensioni nella terra che è un po’ il “CROCEVIA DEI VENTI” , la  magica Patagonia . Nel novembre del 2011 con Marcello Sanguineti e Damiano Barabino  riuscimmo a coronare un nostro grande sogno percorrendo la famosa Supercanaleta del  FItz –Roy. Si tratta di una via aperta nel 1965  da Comesana e Fonrouge sul versante nord di questa impressionante montagna. Il dislivello  di oltre 1600 metri e la complessità vanno ben oltre la difficoltà pura dell’itinerario considerato anche il terribile e temibile clima di queste terre australi. Bisogna quindi avere la fortuna di imbroccare una finestra di bel tempo sufficientemente lunga per salire e scendere dalla montagna, tenendo  conto anche della parte alta dell’avvicinamento. Infatti una volta lasciata Piedra Negra e soprattutto una volta superato il passo del Quadrado vento forte,  poca visibilità e valanghe possono complicare non poco un approccio o un rientro dopo l’ascensione. Risulta evidente come in alta montagna in generale  ma in Patagonia in particolare,  la velocità nell’ascensione risulti essere sinonimo di sicurezza.  Quando si pensa alla Supercanaleta generalmente ci si immagina una salita stile Supercouloir del Tacul integrale ma lunga il doppio. In realtà le maggiori difficoltà sono , a mio parere, su roccia.



la zona a destra della canaleta dove passa la via
 









 I tiri ripidi su ghiaccio non sono molti e si trovano, ovviamente, al termine del mega canalone iniziale(1000 m !) e nella strozzatura che segue . Da quando, salendo, ci si porta a destra del grande canale,  inizia un’ascensione prevalentemente rocciosa, difficile nell’arrampicata ma anche nella ricerca dell’itinerario. Con un paio di scarpette e la roccia asciutta in questo tratto si potrebbe guadagnare moltissimo  (anche in divertimento) ma è evidente che ben difficilmente si possono trovare condizioni simili. In questa sezione,  come dicevo, la linea migliore non è evidente e le tipiche condizioni patagoniche,  con la roccia intonacata di ghiaccio , non sono certo di aiuto ! Noi nel 2010 , una volta raggiunto lo spigolo che chiude a destra la conca in cui si insinua la Supercanaleta, ci siamo tenuti sempre sul  “lato canaleta” non molto lontano dallo spigolo stesso, seguendo fessure e camini. Nella parte alta un  camino particolarmente svaso e stretto ci ha portato sul filo che abbiamo poi brevemente seguito sino ad una sella caratteristica . Si tratta infatti di una bella terrazza larga e in piano posta sotto il castello sommitale , sfortunatamente  battuta dai forti venti da ovest. Poche settimane dopo ci siamo ritrovati nello stesso punto uscendo dalla via dei Californiani.

cordate impegnate nel difficile superamento delle torri
 
                                           

  Dalla terrazza siamo scesi pochi metri a sinistra e abbiamo seguito una fessura che dalla cresta non è ben visibile e che porta ad un terrazzino dove abbiamo poi bivaccato. Qualche metro più in alto e a destra un evidente diedro, seguito da terreno più facile, porta nuovamente in cresta. Le ultime torri si aggirano sul versante  ovest scendendo alla base della larga schiena sommitale (qui iniziano le doppie dirette nella Super Canaleta). A questo punto la vetta non è lontana e la si raggiuge tra pendii di neve o ghiaccio e blocchi di roccia. La discesa si può effettuare lungo la Supercanaleta, verificando gli ancoraggi per un numero infinito di doppie,  oppure sul versante opposto, lungo la Franco Argentina (Soluzione da noi utilizzata dopo l’ascensione della via Californiana in considerazione però della mia conoscenza della Franco Argentina).Lunghe giornate di lotta e grandi soci per una delle avventure più emozionanti che ho avuto modo di vivere tra le montagne del mondo (nel sito potete trovare la relativa galleria fotografica).

mercoledì 19 novembre 2014

Sci Alpinismo - Inizia la stagione anche per il sottoscritto!

Con la primavera e l'estate che abbiamo avuto nel 2014 qualcuno sarà riuscito sicuramente a fare un intero anno con gli sci ai piedi ! La mia stagione di sci alpinismo è iniziata invece in questi ultimi giorni .  In realtà le pelli le avevo già messe per qualche avvicinamento, ma quando la meta è una giornata immersi negli orizzonti bianchi le sensazioni sono molto diverse. Come già saprete l'innevamento nella conca di Cheneil e nella parte alta del comprensorio di Pila è ottima. Speriamo di avere presto un innevamento abbondante anche alle quote più basse cosi da poter ripetere alcune fantastiche gite degli anni scorsi, come quella con Simona e Nicolà al bivacco Gontier e al colle di Charbonnière,  in Val di Cogne. 





venerdì 7 novembre 2014