Sergio Deleo - Il Blog

Sergio Deleo - Il Blog

mercoledì 25 marzo 2015

Aiguille Verte versante Nant Blanc - 2008/2011



 Il versante Nant Blanc del’Aiguille Verte mi ha da sempre affascinato. Si tratta di una parete ben visibile dal fondovalle e un po’ di taglio, anche da Montenvers, eppure ha qualcosa di misterioso . Le possenti forme dei Dru  ne limitano il lato destro mentre a sinistra è la bella cresta dei Grands Montets a deliniarne il contorno. Nel 2008 sono stato con Nicolà a ripetere la Charlet – Platanov , la prima linea ad essere stata percorsa sulla parete. Per  difficoltà e  pericoli questa via  potrebbe ricordare una Mayor sul versante Brenva del Monte Bianco. In effetti la calotta glaciale della Verte si protende sulla parete con alcuni seracchi che rendono i pendii sottostanti a rischio. Nella parte alta comuque ,la via si sposta a sinistra su bel terreno misto e al sicuro dalle cadute di ghiaccio. Pochi anni dopo ho ripetuto con Marcello la via inglese Collister/Miller/Richardson. Questa supera la parte bassa stando a sinistra del muro roccioso che sorregge il pendio centrale e supera la parte alta per misto e  ripide goulottes, sino ad uscire sulla cresta Sans Nom vicino alla punta Croux. Certamente sicura ed interessante nella parte alta rimane comunque leggermente sotto tiro nella parte iniziale. Per questa ascensione come per la Platanov,  ci siamo portati sotto la parete scendendo dalla stazione superiore dei Grands Montets. Con un buon innevamento e l’aiuto di qualche doppia questo avvicinamento risulta abbastanza rapido (meglio effettuare un sopralluogo con la luce per individuare la linea di discesa).
 Nel 2011 sono tornato ancora una volta su questa parete con Nicolà . Desiderosi di confrontarci con una delle grandi vie di misto del gruppo del Bianco,  poco di moda e con pochissime ripetizioni, ci siamo diretti alla Bronw-Pattey all’Aiguille Sans Nom. Non ne siamo rimasti delusi ! La via ci ha impegnato duramente per due giornate intere. Con la prima siamo saliti da Montenvers alla base del ghiacciaio sospeso trovando molto difficile una lunghezza per raggiungere il filo dello sperone roccioso (probabilmente non abbiamo trovato il posto giusto). Nella seconda giornata abbiamo superato il ghiacciaio sospeso,  il muro roccioso e l’infinita cresta Sans Nom. Il tiro più impegnativo è rappresentato dal diedro ingombro di ghiaccio posto all’inizio della parete rocciosa . Seguono lunghezze non banali sino all’uscita sulla cresta Sans Nom e anche quest’ultima non permette certo di rilassarsi ! " La nostra giornata è poi proseguita con la nottata " nella quale siamo arrivati in vetta e scesi lungo il couloir Whymper per arrivare all’alba al rifugio  del Couvercle , indecisi ,ancora una volta, se chiedere la colazione  o la cena della sera prima!! Nant Blanc,  una parete selvaggia per grandi avventure. Nel sito trovate le relative gallerie fotografiche.







 

domenica 15 marzo 2015

Tete De Sainte Marguerite goulotte Grassi

Dopo svariati giorni di "rododendri",  vista la mancanza di soci (ormai per me cronica) e le belle gionate della settimana scorsa,  Venerdì sono stato con Marco alla goulotte Grassi alla Tetes De Sainte Marguerite. Si tratta di una delle tante cascate/goulottes che si trovano sul versante nord di questa montagna del Delfinato. Il versante settentrionale della Tetes De Sainte Marguerite si trova nel vallone du Petit Tabuc non lontano da Monetier-les-Bains. La via segue una linea evidente, risale infatti un profondo e stretto canale caratterizzato da alcune strozzature. Si tratta certamente di una via per amatori , posta in un bel vallone solitario ma con difficoltà molto discontinue, concentrate in alcuni brevi muri e strozzature intervallati da spostamenti su pendii di neve più o meno ripidi(Un pò tutte le linee della parete,guardando le relazioni, sembrano avere queste caratteristiche). Abbiamo rinunciato al primo tiro dello zoccolo,poco proteggibile con neve instabile e zero ghiaccio. Non a caso una bella traccia conduce a destra, dove un cavo metallico permette di salire agevolmente su i pendii nevosi soprastanti. Il resto della goulotte è in ottime condizioni con neve compatta o ghiaccio in tutte le strozzature. Solo nella parte alta, dove  il canale si biforca, abbiamo trovato un breve ma difficile muro roccioso per uscire dal ramo di destra da noi imboccato(utilizzati chiodi e friends piccoli e medi). Gli ancoraggi per le doppie sono tutti presenti. Le altre linee della zona sembrano anch'esse in buone condizioni. La più interessante fra queste potrebbe essere Mongolito.  Ancora una bella giornata in montagna.

domenica 8 marzo 2015

Con gli sci al Monbarone e nel Vallone della Sassa

Visto il momento di transizione per la qualità della neve ho deciso di abbandonare i versanti in ombra e andare a cercare le nevi portanti. In effetti per la neve trasformata alle quote elevate bisognerà aspettare ancora un pò. Sabato sono stato al Monbarone , lo Zerbion degli Eporediesi. E' certamente un buon momento per fare questa gita visto che si parte sci ai piedi o quasi da quota 1200 e che la neve , viste le quote modeste e l'ottima esposizione, è quasi ovunque trasformata. Sceso sino sui 1600 m ho ripellato per salire al monte Torretta e scendere su ottimo firn . Oggi sono invece salito nel vallone della Sassa sfruttando l'apertura della strada verso la diga di Place Moulin. Per il momento bisogna sfruttare le placche compattate dal vento che comunque ,una volta scaldate,  offrono una sciata quasi piacevole. L'innevamento, come in tutta l'alta e media Valle, non è purtroppo abbondante.


venerdì 6 marzo 2015

Cascate a Ollomont

Condizioni ancora buone a Glacier ma il caldo sta cominciando a fare danni e con il previsto rialzo termico non si potrà arrampicare ancora per molto.  Con Luigi Giovedì siamo stati a fare Gomorra. Il secondo tiro è un po magro ma si passa bene . Ancora bello grasso invece il colonnato finale che offre svariate possibilità di uscita. Giornata caratterizzata da una super tormenta ma almeno eravamo soli in tutta la zona.