Il versante Nant Blanc
del’Aiguille Verte mi ha da sempre affascinato. Si tratta di una parete ben
visibile dal fondovalle e un po’ di taglio, anche da Montenvers, eppure ha
qualcosa di misterioso . Le possenti forme dei Dru ne limitano il lato destro mentre a sinistra
è la bella cresta dei Grands Montets a deliniarne il contorno. Nel 2008 sono stato
con Nicolà a ripetere la Charlet – Platanov , la prima linea ad essere stata
percorsa sulla parete. Per difficoltà
e pericoli questa via potrebbe ricordare una Mayor sul versante
Brenva del Monte Bianco. In effetti la calotta glaciale della Verte si protende
sulla parete con alcuni seracchi che rendono i pendii sottostanti a rischio.
Nella parte alta comuque ,la via si sposta a sinistra su bel terreno misto e al
sicuro dalle cadute di ghiaccio. Pochi anni dopo ho ripetuto con Marcello la
via inglese Collister/Miller/Richardson. Questa supera la parte bassa stando a sinistra del muro roccioso
che sorregge il pendio centrale e supera la parte alta per misto e ripide goulottes, sino ad uscire sulla cresta
Sans Nom vicino alla punta Croux. Certamente sicura ed interessante nella parte
alta rimane comunque leggermente sotto tiro nella parte iniziale. Per questa
ascensione come per la Platanov, ci
siamo portati sotto la parete scendendo dalla stazione superiore dei Grands
Montets. Con un buon innevamento e l’aiuto di qualche doppia questo
avvicinamento risulta abbastanza rapido (meglio effettuare un sopralluogo con la
luce per individuare la linea di discesa).
Le mia vita da alpinista e fotografo: avventure, ascensioni, spedizioni, viaggi e fotografia di montagna
Sergio Deleo - Il Blog
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