Qualche giorno fa, scendendo da
Introd, ero come sempre assorto nel
guardare il Monte Bianco. Anche quest’anno, in pochi giorni, il caldo torrido dell’anticiclone africano ha
purtroppo rovinato le condizioni dell’alta montagna, almeno per quello che
riguarda i grandi itinerari di misto. Sul versante Brenva ad inizio estate del
2009 ho aperto, con Marcello Sanguineti, un itinerario che credo interessante e
del quale vi do qualche dettaglio. La linea in questione, da noi battezzata “
Le Réveil de L’ours “, segue il lato destro
dello Sperone della Brenva alternando tratti di terreno misto a brevi risalti
rocciosi. Ne risulta un itinerario di poco più difficile dello Sperone ma un pò
più vario. L’attacco, come per la variante Gussfeldt è purtroppo sotto il tiro
di una barra di seracchi ed impone quindi una certa velocità nell’ascensione.
Del resto quando si varcano le porte di questo angolo selvaggio del Monte Bianco è bene essere in pace con i propri angeli custodi…..Segue poi una zone
di facili goulottes che porta al pendio mediano. Il salto roccioso successivo
si supera con una bella lunghezza in un evidente diedro, tra lame di granito e
lingue di ghiaccio. Ancora un ripido pendio con vista sulle grandi cornici del
colle della Brenva e ci si trova alla base del “Picciolo”, il salto roccioso
sul quale si arriva anche dalla via classica e dal quale si entra nel muro di
seracchi finale. Si supera il Picciolo con una breve lunghezza rocciosa e ci
ricongiunge allo Sperone della Brenva (800m 5+ 75°).
Nel sito trovate la relativa galleria fotografica