Sergio Deleo - Il Blog

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lunedì 11 aprile 2016

Droites parete nord via Richard Cranium Memorial - Febbraio 2011



 
Per il momento le grandi pareti sembrano ancora molto secche, complici sicuramente l’estate e l’autunno 2015 esageratamente caldi e con scarse precipitazioni. Nel febbraio del 2011, in un inverno in questo senso più fortunato,  ho avuto il piacere di ripetere con Michel la via Richard Cranium Memorial sulla nord delle Droites. Credo che questa linea si possa considerare come una delle più   facili per superare questa mitica parete. Le classiche Ginat  e Lagarde (sulla parete nord-est) mi sono infatti sembrate  maggiormente sostenute nei pendii di neve e ghiaccio e con tiri in goulotte e misto più impegnativi. L’itinerario in questione,  certamente vario ed interessante,  si trova all’estrema destra della parete e risulta essere tra i primi  a poter essere raggiunto dalle funivie. Le goulotte partono, inoltre, abbastanza alte dal grande pendio del Col des Droites, quindi l’ascensione può essere effettuata in tempi relativamente rapidi. Con Michel nel 2011 attaccammo molto tardi; si trattò in realtà di un ripiego dalla goulotte dei Cecoslovacchi che andammo ad attaccare ma alla quale rinunciammo quasi immediatamente, viste le condizioni meno buone del previsto.
  Sulla  Richard C. Memorial trovammo invece condizioni ottime con neve sul pendio iniziale e ghiaccio polistirene sulle lunghezze tecniche. La parte terminale della parete, costituita da terreno misto e affrontata all’imbrunire, ci richiese una certa attenzione. Decidemmo poi per un fantastico bivacco in vetta (il secondo dopo quello del dicembre 2009 dopo la Colton-Brooks), visto che avevamo con noi tutto il materiale necessario e che il buio era ormai imminente. Probabilmente nell’occasione “rilanciammo” un po’ questo itinerario, almeno a giudicare dal numero di ripetizioni che seguirono negli anni successivi. Ultima annotazione: la discesa risulta comunque delicata. Una serie di doppie diagonali porta dai gendarmi della cresta di vetta al canale di discesa della Ginat, sul versante Talèfre. Noi trovammo degli ancoraggi molto precari che rinforzammo per quanto possibile. Friends piccoli e medi, qualche chiodo da roccia e qualche cordino sono quindi certamente consigliabili. Nel sito la relativa gallerie fotografica.